Il disastro del Titanic era stato predetto?

Nel 1898 fu pubblicato un breve romanzo scritto da Morgan Robertson, lo scritto in questione si intitolava “Futility”. Questo romanzoraccontava la vicenda di una grande nave passeggeri che andava a schiantarsi contro un iceberg, si inabissava e culminava con la morte di centinaia di passeggeri. La nave in questione si chiamava “Titan”.

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Quattordici anni dopo, il Titanic, la nave resa famosa da Steve Spielberg nell’omonimo film, colpì un iceberg e colò a picco nell’Atlantico lasciandosi dietro la morte di centinaia di persone. La somiglianza del nome Titan – Titanic e il fatto che la vicenda sia così simile potrebbe apparire come una curiosa coincidenza.

Andiamo ad analizzare le troppe coincidenze nel dettaglio tra la vicenza del romanzo e quella reale:

  1. Entrambi i piroscafi erano di proprietà di una compagnia di Liverpool ed entrambi avevano il soprannome di “inaffondabile”.
  2. Il Titanic era lungo 882 piedi Titan 800.
  3. Entrambe avevano due alberi e due eliche; erano interamente costruite in acciaio.
  4. Entrambe rappresentavano la più grande imbarcazione costruita sino ad allora.
  5. I posti passeggeri disponibili erano circa 3000 per entrambe le navi.
  6. I motori del Titanic avevano 46000 cavalli, mentre quelli del Titan 40000.
  7. Entrambe le navi urtarono un iceberg nel mezzo dell’Oceano Atlantico a 400 miglia nautiche da terranova.

Queste possono essere solo coincidenze? Al giorno d’oggi è veramente difficile rispondere a questi misteriosi quesiti. Lo stesso Robertson a seguito del naufragio del Titanic preferì non rilasciare risposte in merito. Da quel momento in poi all’autore statunitense venne attribuito il soprannome di chiaroveggente anche se lui contrario.  Di fronte alla vicenda el romanzo e dell’affondamento e dalle mancate risposte rilasciate dallo scrittore è normale la nascita di ipotesi. Ad oggi è davvero difficile poter capire come il romanzo di Robertson raccontò in maniera così dettagliata il naufragio del Titanic. Tuttavia, risulta altamente improbabile che si tratti di pura coincidenza. Il solo pensiero che ci possa essere dietro dell’altro fa rabbrividire.

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